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Linecheck Milano: gli eventi elettronici del weekend

Anche quest'anno Linecheck irradia il weekend della Milano Music Week con line up ed eventi di musica elettronica.

  • Alessandra Sola
  • 20 November 2025
Linecheck Milano: gli eventi elettronici del weekend

Ogni novembre in mezzo alla frenesia della Milano Music Week, Linecheck non si accontenta di programmare musica, ma costruisce un ecosistema dove artisti, professionisti e pubblico si muovono dentro una stessa domanda: che forma sta prendendo il suono di oggi?

Nato come piattaforma interdisciplinare, Linecheck unisce conferenze, incontri, progetti speciali e una sezione serale che è diventata uno degli appuntamenti più autorevoli per chi vive l’elettronica come ricerca, cultura e linguaggio condiviso. Ed è proprio per questo che si svolge durante la Milano Music Week: perché è il momento in cui la città si apre all’industria musicale in tutte le sue sfumature, e Linecheck ne rappresenta la parte più sperimentale, internazionale e proiettata al futuro.

Quest’anno il tema è “a beautiful presence”, un invito a riconoscere la musica come forza viva, capace di trasformare immaginari, comunità e relazioni. Sei giornate, iniziate lunedì 17 novembre e che termineranno sabato 22, tra BASE Milano, l’Auditorium San Fedele e un finale in trasferta al DumBO di Bologna. Oggi inizia il "weekend lungo" di Linecheck, oggi l’anima elettronica del festival entra davvero in risonanza con la città.

Il weekend elettronico di Linechecl: tre traiettorie per capire dove stiamo andando

Il weekend di Linecheck è sempre il punto in cui la Milano Music Week cambia ritmo. Il momento in cui la parte più elettronica del festival si accende davvero e la città diventa un corridoio vibrante tra club culture, nuove estetiche sonore e performance che non guardano indietro neanche per sbaglio.
Giovedì, venerdì e sabato tracciano tre traiettorie diverse ma complementari: la prima dedicata all’indipendenza sonora e alle sue nuove voci; la seconda pensata per far saltare ogni confine tra clubbing e ricerca; la terza come atto finale, dove il pop visionario incontra la sperimentazione elettronica e chiude la settimana con un respiro che sembra proiettato direttamente nel futuro.

Sono tre giorni fondamentali perché mostrano cosa significa oggi parlare di musica elettronica in Italia: non un genere, ma un ecosistema. Un intreccio di linguaggi, sensibilità, comunità e idee che convivono e si contaminano. E Linecheck vuole essere uno dei posti giusti per guardare queste trasformazioni mentre accadono, in tempo reale.


Giovedì: voci nuove, prospettive nuove

La prima serata del weekend si apre a BASE Milano ed è una dichiarazione d’intenti: l’elettronica non vive solo nella notte, ma nella sua capacità di assorbire e reinterpretare identità, tradizioni, atti politici e scritture intime.
Sul palco si alternano progetti che guardano all’indipendenza come atto creativo puro. Dalle traiettorie emotive di Evita Polidoro alle derive pop sperimentali di Crème Solaire, fino all’energia collettiva dei Camaleoni e all’immaginario ibrido di Luwei.
In mezzo, due presenze che spostano l’asse: Delicatoni con la special guest Coca Puma, e Msaki, una delle voci più lucide e politiche della scena sudafricana contemporanea. È una serata che non costruisce solo un’estetica sonora, ma una geografia emotiva.

Venerdì: la notte che cambia tutto

La serata di venerdì porta a Milano tre pilastri della cultura elettronica contemporanea, ognuno con un modo diverso di interpretare la pista.

Joy Orbison arriva come un punto fermo della club culture britannica, capace di muoversi tra bass, garage mutante e house astratta senza mai perdere riconoscibilità. Nick León invece incarna la rivoluzione latino-electronica degli ultimi anni: ritmi scomposti, tensione, radici reinterpretate in chiave futurista. A completare il quadro, i francesi Kompromat, progetto industrial-techno che unisce la vena teatrale di Rebeka Warrior all’impatto di Vitalic.
Accanto a loro, i Night Tapes sciolgono il confine tra dream pop ed elettronica sospesa, come un sogno che non vuole finire.

Ma è la Room 1400 che dà la svolta finale: la première italiana di “遞嬗 dì shàn” di Meuko Meuko & NONEYE apre un portale tra digitale, performance e immaginari distorti, seguita dalle traiettorie iper-sensibili di James K, dalle esplorazioni di Meritxell de Soto, da NAVA e dal debutto italiano del producer polacco Julek Ploski. Chiude Turbolenta, con un dj-set che non lascia scampo.

Sabato: l'ultimo atto guarda avanti

La closing night di Linecheck non è mai una chiusura, ma un’apertura.
Quest’anno ruota attorno a tre nomi che hanno già riscritto, ognuno a modo proprio, il rapporto tra elettronica, corpo e immaginario: Sega Bodega, produttore chiave del nuovo post-club globale; Kaitlyn Aurelia Smith, pioniera della sintesi modulare e della scrittura organica; Judeline, una delle voci più emotivamente nitide della nuova scena iberica.

Attorno a loro si muove un panorama fatto di pop mutante, performance e club culture queer: Agenda dei Buoni Propositi, Babymorocco, Grove, Korobu, Luzai, Stefania Vos e TAAHLIAH, simbolo dell’elettronica come spazio politico e liberatorio.

Intanto, a Bologna, il DumBO ospita l’evento conclusivo in collaborazione con ROBOT Festival, riportando in scena Kompromat, Night Tapes, Delicatoni, un b2b inedito Venerus x Shanti e la proiezione dell’opera audiovisiva Una lunghissima ombra di Andrea Laszlo De Simone.


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