OGUZ infiamma il Bootshaus: la review di MixMag
Nel cuore della scena elettronica tedesca, il Bootshaus conferma ancora una volta perché resta uno dei templi del clubbing mondiale.
Sabato 18 ottobre OGUZ ha firmato un all night long che è diventato rito collettivo tra bassi industriali, luci stroboscopiche e un’energia che non conosce tregua.
Pochi club al mondo riescono a tenere il passo del Bootshaus di Colonia. Nato nel 1991 e rinato nel 2005 con il nome attuale, è diventato un punto di riferimento assoluto per chi cerca esperienze che vanno oltre il dancefloor: suono potente, produzioni scenografiche, e una community che sa esattamente perché è lì. Non a caso, anno dopo anno, si conferma tra i Top 10 club del mondo secondo DJ Mag.
In questa serata, il protagonista assoluto è stato OGUZ, una delle figure più incandescenti della nuova generazione techno. Il DJ e producer olandese di origini turche ha preso possesso della main room per un set all night long che ha trasformato lo spazio in un turbine di energia, luce e adrenalina pura.
Solo la main room era aperta, ma bastava eccome. Dal primo drop fino all’ultimo kick, la tensione non si è mai spenta. Il sistema L-Acoustics custom del club ha riempito ogni angolo con un suono denso e inesorabile, mentre il light design, da sempre marchio di fabbrica del Bootshaus, amplificava ogni colpo di cassa e ogni transizione con fasci di luce sincronizzati e strobe che disegnavano l’euforia sul pubblico.
OGUZ non suona per genere, ma per istinto. I suoi set sono costruiti sull’energia e sulla sorpresa: passaggi fluidi tra tagli groove-driven e bombe da peak-time come Do You Think About Me di Theorem (PT), Split the G di Alt8 o Ride That Beat di DBBD & Miss Bashful*.
Nel corso della notte, il suo remix di Amazing INNA e i colpi decisi di Euphoric Night hanno regalato brevi momenti di respiro, prima di tornare a far vibrare tutto con nuove ondate di tensione industriale.
“La mia missione è portare la gente fuori da sé, anche solo per un attimo,” ha raccontato OGUZ. “Il resto lo fa la musica.”
Ciò che ha davvero colpito è stata la resistenza collettiva: OGUZ non ha mai rallentato, il pubblico neanche. Ore di ritmo incessante, con le mani costantemente alzate e i corpi in simbiosi con ogni build-up. Brani come Spirit of the Music di Albert Krancer & Instigator e Blade di D’Angello & Francis* hanno spinto il sound system ai suoi limiti, ma ogni drop ha scatenato un’ovazione.
Fuori, nel vicolo accanto, si respirava tra un drink e l’altro prima di rientrare nel vortice. Dentro, l’atmosfera era quella delle notti che definiscono un club: sudore, luce e appartenenza.
Il Bootshaus continua a costruire la sua leggenda proprio così. Quest’anno ha già ospitato set mastodontici come quello di DJ Diesel (aka Shaquille O’Neal) e promette ancora fuoco con eventi come Unreal Hard Edition, Chrome, Above & Beyond e il ritorno del carnival party di elrow a dicembre.
Quella con OGUZ è stata una notte che riassume tutto ciò che rende il Bootshaus un luogo di culto: sound monumentale, DJ visionari e un’energia che non puoi spiegare, solo vivere.
Per info ed eventi: bootshaus.tv
