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OGUZ infiamma il Bootshaus: la review di MixMag

Nel cuore della scena elettronica tedesca, il Bootshaus conferma ancora una volta perché resta uno dei templi del clubbing mondiale.

  • Alessandra Sola
  • 12 November 2025
OGUZ infiamma il Bootshaus: la review di MixMag

Sabato 18 ottobre OGUZ ha firmato un all night long che è diventato rito collettivo tra bassi industriali, luci stroboscopiche e un’energia che non conosce tregua.

Pochi club al mondo riescono a tenere il passo del Bootshaus di Colonia. Nato nel 1991 e rinato nel 2005 con il nome attuale, è diventato un punto di riferimento assoluto per chi cerca esperienze che vanno oltre il dancefloor: suono potente, produzioni scenografiche, e una community che sa esattamente perché è lì. Non a caso, anno dopo anno, si conferma tra i Top 10 club del mondo secondo DJ Mag.

In questa serata, il protagonista assoluto è stato OGUZ, una delle figure più incandescenti della nuova generazione techno. Il DJ e producer olandese di origini turche ha preso possesso della main room per un set all night long che ha trasformato lo spazio in un turbine di energia, luce e adrenalina pura.

Solo la main room era aperta, ma bastava eccome. Dal primo drop fino all’ultimo kick, la tensione non si è mai spenta. Il sistema L-Acoustics custom del club ha riempito ogni angolo con un suono denso e inesorabile, mentre il light design, da sempre marchio di fabbrica del Bootshaus, amplificava ogni colpo di cassa e ogni transizione con fasci di luce sincronizzati e strobe che disegnavano l’euforia sul pubblico.

OGUZ non suona per genere, ma per istinto. I suoi set sono costruiti sull’energia e sulla sorpresa: passaggi fluidi tra tagli groove-driven e bombe da peak-time come Do You Think About Me di Theorem (PT), Split the G di Alt8 o Ride That Beat di DBBD & Miss Bashful*.
Nel corso della notte, il suo remix di Amazing INNA e i colpi decisi di Euphoric Night hanno regalato brevi momenti di respiro, prima di tornare a far vibrare tutto con nuove ondate di tensione industriale.

“La mia missione è portare la gente fuori da sé, anche solo per un attimo,” ha raccontato OGUZ. “Il resto lo fa la musica.”

Ciò che ha davvero colpito è stata la resistenza collettiva: OGUZ non ha mai rallentato, il pubblico neanche. Ore di ritmo incessante, con le mani costantemente alzate e i corpi in simbiosi con ogni build-up. Brani come Spirit of the Music di Albert Krancer & Instigator e Blade di D’Angello & Francis* hanno spinto il sound system ai suoi limiti, ma ogni drop ha scatenato un’ovazione.

Fuori, nel vicolo accanto, si respirava tra un drink e l’altro prima di rientrare nel vortice. Dentro, l’atmosfera era quella delle notti che definiscono un club: sudore, luce e appartenenza.

Il Bootshaus continua a costruire la sua leggenda proprio così. Quest’anno ha già ospitato set mastodontici come quello di DJ Diesel (aka Shaquille O’Neal) e promette ancora fuoco con eventi come Unreal Hard Edition, Chrome, Above & Beyond e il ritorno del carnival party di elrow a dicembre.

Quella con OGUZ è stata una notte che riassume tutto ciò che rende il Bootshaus un luogo di culto: sound monumentale, DJ visionari e un’energia che non puoi spiegare, solo vivere.

Per info ed eventi: bootshaus.tv

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