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Wase X Rec: il lighting design accende il club di Napoli

Nel nuovo hub multidisciplinare di Pozzuoli, Wase trasforma REC in un paesaggio tra rovina e rinascita. Un’esperienza che unisce arti visive, club culture e visioni future.

  • Alessandra Sola
  • 18 November 2025
Wase X Rec: il lighting design accende il club di Napoli

C’è un luogo, a Pozzuoli in provincia di Napoli, che vibra di un'energia primitiva, ma con una visione ben chiara sul futuro. Si chiama REC, ed è un ex complesso industriale che ha attraversato la storia della nightlife napoletana e che oggi rinasce come ecosistema culturale, 1.100 mq dove musica, arti visive, performance e ricerca convivono senza gerarchie.

Un progetto giovane, under 35, con una missione chiarissima: educare, connettere, sperimentare. Dare una casa alle nuove generazioni artistiche, e allo stesso tempo riavvicinare la città ai linguaggi contemporanei. REC è un luogo che vive, che respira, che cambia pelle in base a ciò che ospita.

Il grande opening di settembre ha già mostrato le intenzioni: la prima italiana di Disturbing Beauty di Sven Marquardt, il set di Carl Craig, un pubblico diverso, internazionale, curioso. Una missione ben dichiarata fin dall'inzio: Napoli merita un nuovo centro creativo capace di dialogare col mondo.

Black Viper: l’installazione di Wase che trasforma REC in un paesaggio post-apocalittico

Il 22 novembre, il REC apre una nuova porta nella sua visione con Black Viper, l’installazione immersiva del light designer Wase, che trasforma lo spazio in un territorio sospeso tra rovina e rinascita.
Un ambiente che sembra arrivare da un futuro in frantumi: tubi dismessi, luci violente che si intrecciano come vene elettriche, materia che pulsa di energia residua. Un paesaggio post-industriale dove tutto sembra in bilico tra collasso e possibilità.

Black Viper è una riflessione sulla società contemporanea: iperconnessa ma isolata, consumata ma in cerca di riuso, ferita ma ancora capace di generare luce.
Wase invita il pubblico a “entrare dentro la crepa”, a sostare nel momento esatto in cui qualcosa finisce e qualcos’altro tenta di rinascere. Qui la luce diventa un segnale e un battito: un richiamo.

Musica, materia, corpo: un unico ecosistema sensoriale

Durante l’opening, la dimensione visiva dell’opera si intreccia con la line up curata da REC: Philippa Pacho, GNMR e Jesooria. Le loro sonorità amplificano la tensione del set, come se la musica fosse un’estensione naturale della materia luminosa di Wase.
Il risultato è un unico ecosistema dove nella notte tutto vibra.

Ad accogliere i visitatori all’ingresso, nello spazio dedicato ai nuovi talenti, ci sarà anche l’opera di Giulia Romolo, Nella luce, fuori la notte. Le due installazioni entrano in dialogo, creando una soglia percettiva che accompagna il pubblico dentro il cuore del REC.

REC non è un contenitore: è una visione

Con progetti come VISIVA, residenze artistiche, mostre, una programmazione club internazionale e spazi dedicati alla produzione culturale (studio, stamperia di vinili, aree shooting, workshop), REC continua a costruire un linguaggio proprio.
Una visione che parte da Napoli e rifiuta di essere periferica, scegliendo invece di diventare punto di riferimento per la scena contemporanea, locale e globale.

Black Viper sarà visitabile dal 22 novembre al 13 dicembre 2025, attraversando un mese in cui REC si fa organismo vivo.

E mentre le luci pulsano e le superfici vibrano, rimane un’impressione chiara: nelle crepe del presente, esiste sempre una forma di rinascita. Basta entrarci dentro.

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