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Dove Gira: I Want To Believe

Tra i vicoli di Monti, a Roma, c'è il negozio di dischi per chi non ha mai smesso di crederci.

  • Alessandra Sola | © Pics Iulia Padureanu
  • 7 November 2025
Dove Gira: I Want To Believe

Oggi apriamo la rubrica Dove Gira con I Want To Believe, lo shop nascosto tra i vicoli di Monti, nel cuore di Roma, fatto per chi non ha mai smesso di cercare (e di credere).

Il progetto nasce in uno scantinato nel 2014, diventando negli anni un vero e proprio negozio dove la selezione e la ricerca per il dettaglio sono all'ordine del giorno. All'interno, oltre la musica elettronica che si palesa nelle sue mille sfumature, si può trovare un po' di tutto, dal rock al funk, dal jazz alla musica etnica.

Oggi I Want To Believe è uno spazio dove la logica del digging incontra la precisione dell’archivio, con sezioni ordinate per epoche e generi e due postazioni per l'ascolto in cuffia, oltre a un booth con doppio giradischi e mixer. diventando un luogo in cui il tempo non scorre in linea retta, ma gira come i dischi sul piatto, lasciando alla musica il potere di andare e tornare.

Ne abbiamo parlato con il suo front man Adriano, che ha risposto alle 5 domande che animano "Dove Gira" + quella bonus, ovvero "Qual è un disco che rappresenta I Want To Believe e perchè?"

Adriano ci ha detto: "Non mi basterebbe una vita per poter dare una risposta, ma forse, banalmente, mi viene in mente Everything in Its Right Place", Radiohead: quando penso a IWTB mi viene da pensare che ogni cosa sia al suo posto giusto".

Quindi, cari lettori, Radiohead nelle cuffie e buona lettura.

Come e quando è nato I Want To Believe?

IWTB nasce nel 2014 in un seminterrato della zona Portuense, inizialmente come studio privato con una consolle dove poter mixare liberamente e in tranquillità, non avendo abbastanza spazio a casa. Qualche anno dopo, in seguito all’acquisto di una grande collezione di dischi di DJ non più in attività (circa 10.000 vinili), lo spazio si trasforma in un punto vendita su appuntamento di dischi usati.
Finalmente, nel 2020, I Want To Belive si trasferisce nella sede attuale nel centro di Roma, in Via Dei Quattro Cantoni 10a, nel quartiere Monti e diventa ufficialmente un negozio aperto al pubblico.

Il nome e il logo I Want To Believe nascono da una frase iconica della serie cult sci-fi degli anni ’90 X-Files, impressa sul celebre poster con l'UFO appeso sopra la scrivania dell’agente speciale Fox Mulder, protagonista della serie e simbolo della sua ostinata ricerca del vero.

Cosa influenza maggiormente la tua selezione?

IWTB è principalmente un negozio di dischi usati di musica elettronica, ma non solo. La selezione spazia tra dischi da dancefloor e da ascolto, con una sezione dedicata in particolare ai DJ, composta per lo più da EP usati di techno, house e tutti i relativi sottogeneri della club music, dal 1990 fino ai giorni nostri. Non mancano anche alcune uscite recenti e nuove, in questo caso principalmente provenienti da etichette amiche o realtà locali.

Accanto a quest'area, c’è un’ampia sezione dedicata alla musica elettronica d’ascolto, quali l'ambient, experimental, IDM, downtempo, trip-hop, new wave, synthpop e altri generi affini dove prevalgono i dischi nuovi.

Infine, è presente anche una ricca sezione più acustica, che comprende rock, pop, jazz, rap, hip-hop, soul, funk, folk, musica etnica, classica e colonne sonore, con titoli sia nuovi che usati. Insomma, ce n'è per tutti i gusti!

Come vengono suddivisi i dischi all’interno del negozio? Credi che la tua scelta di suddivisione influenzi la ricerca dei clienti?

I dischi della sezione DJ (principalmente EP usati) sono suddivisi in due macro-aree: Techno e House, ciascuna organizzata e catalogata per periodi di quattro o cinque anni. Le categorie sono: 1990–1994, 1995–1999, 2000–2004, 2005–2009, 2010–2014, 2015–2020, e infine una sezione “News” dedicata alle release più recenti, dal 2021 a oggi.
In questo modo, i clienti possono effettuare una ricerca più mirata, risparmiando tempo durante le sessioni di digging e concentrandosi su ciò che meglio si adatta al proprio stile musicale.

Sono presenti inoltre alcune sezioni più contenute, non suddivise per anno ma per sottogenere, come Trance, Acid, Break, Electro, Minimal/Tech House e Disco.
Per quanto riguarda invece le altre aree del negozio, dedicate alla musica elettronica d’ascolto e alla musica più acustica, i dischi sono ordinati esclusivamente per genere.

Ogni cliente può ascoltare i vinili in modo autonomo in una stanza d’ascolto apposita, dotata di due giradischi e cuffie per testare i dischi prima dell’acquisto.

Come vedi la scena elettronica della tua città? Che tipo di evoluzione c’è stata da quando hai aperto?

Negli ultimi dieci anni la scena clubbing romana si è evoluta in una direzione più techno che house, sicuramente con alcune influenze electro e acid che hanno attraversato non solo la capitale, ma anche gran parte dell’Italia.

Una parte significativa dei clienti di IWTB è però internazionale, e da questo punto di vista si notano tendenze differenti: nel resto d’Europa la ricerca musicale si orienta verso sonorità meno dark e più housey o balearic, a testimonianza di una scena sempre più diversificata e in dialogo costante tra città e culture sonore.

Come ti immagini il futuro di I Want To Believe?

Lo vedo roseo, con l’obiettivo di arrivare presto alla creazione di un’etichetta discografica propria. Un primo passo in questa direzione è già stato fatto con l’avvio dell’attività di distribuzione, iniziata circa un anno fa, che ha portato alla pubblicazione di due album del talentuoso e amico producer italiano Solidwood: The Surprising Secret (2024) e Life of Relative Bliss (2025).

Tutte le foto sono di Iulia Padureanu

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